Come ci insegna la letteratura in merito, sappiamo che le relazioni attraversano diverse fasi. Quella più critica in cui molte coppie si lasciano è la terza, ovvero quella in cui, passato l’innamoramento iniziale per cui tutto nell’altro è perfetto, si comincia a vedere il proprio partner per ciò che davvero è, cioè in altre parole ci si accorge dei difetti dell’altro. Se la coppia riesce ad adattarsi a questa nuova visione del proprio partner e riesce ad accettarlo la relazione prosegue, altrimenti la rottura sarò probabilmente imminente. Ma come facciamo ad accorgerci se stiamo cominciando a stancarci di chi abbiamo vicino? Ci sono diversi campanelli d’allarme che ce lo indicano, a me ne sono venuti in mente 10.
- Nella coppia non c’è più connessione emotiva, in altre parole non c’è più la complicità che legava i due un tempo: all’inizio bastava uno sguardo per capirsi, spesso si comunicava di fronte agli altri anche con un codice proprio della coppia che il mondo non riusciva a comprendere, ci si leggeva quasi nel pensiero. Il morire di questa sintonia, di questa complicità profonda, specie se prolungato nel tempo, ci deve mettere in allarme perché significa che qualcosa è cambiato, o si recupera quest’intesa o le cose diventeranno sempre più complicate
- Non c’è più connessione fisica: si sa che con il tempo i rapporti intimi tra le coppie si affievoliscono. Decrescono per vari motivi, la stanchezza derivante dal lavoro, gli impegni familiari, i problemi economici e così via. È normale che all’inizio una coppia faccia faville sotto le lenzuola e piano piano cominci a diradare i rapporti ma ciò che è importante è che non si perda la qualità di questi rapporti intimi. Insomma non conta il numero di rapporti, ma la loro qualità. Se sentiamo che non solo non abbiamo più voglia di fare l’amore con il nostro partner, ma che soprattutto le volte che acconsentiamo siamo in un’altra dimensione e lo facciamo quasi perché costretti, quasi per fare un favore all’altro senza sentire una connessione profonda c’è qualcosa che non va
- Vediamo solo i difetti dell’altro e ci dimentichiamo dei suoi pregi: nella fase dell’innamoramento questi difetti nemmeno sapevamo che l’altro li avesse, nella terza fase li abbiamo accettati e gestiti senza dimenticarci dei tanti pregi che l’altro ha e che sono ciò che ci ha fatto innamorare del nostro partner ed ora? Cosa succede? Dove sono finite quelle cose belle che ci hanno convinto a cominciare la relazione che stiamo vivendo? Quando arriviamo al punto di non riuscire più a tollerare i difetti dell’altro e a non vedere più nulla di positivo nella persona che ci sta accanto è perché di fondo ci stiamo stancando o ci siamo già stancati dell’altro
- Le poche interazioni che si hanno si traducono solo in critiche distruttive: nella coppia non c’è più un confronto sano. I pochi dialoghi che s’intrattengono sono infarciti di critiche nei confronti dell’altro. Questo accade perché non stimando più il partner e non vedendo più i suoi pregi si finisce sempre e solo per criticarlo, spesso anche volendolo ferire di proposito. Le critiche, o meglio i feedback, se dati nella giusta maniera possono arricchire la coppia ma quando diventano solo un pretesto per colpire l’altro perdono ogni significato costruttivo
- Ogni confronto si trasforma in un litigio: se prima ci si confrontava per costruire qualcosa insieme, per risolvere i problemi, per trovare una strategia per andare avanti, adesso ogni confronto diventa un litigio che non risolve, ma anzi complica le cose e non fa che indisporre ed allontanare
- Non si fanno più cose insieme: si presuppone che due persone si incontrino e si piacciano anche perché condividono degli interessi, degli hobby, insomma perché hanno piacere di condividere del tempo facendo qualcosa che interessa tutti e due. Quando si smette di fare le cose insieme è perché di fondo non c’è più il piacere di trascorrere del tempo con l’altro perché la compagnia dell’altro non è più piacevole per noi
- Ci si comincia a guardare intorno: gli occhi sono fatti per guardare si sa! Ma c’è modo e modo di guardare al di fuori della coppia. Un conto è fare un apprezzamento fine a se stesso su un altro uomo o su un’altra donna, un conto è cominciare a fantasticare su un’altra persona. Quando cominciano a guardarci intorno per trovare un’alternativa a ciò che abbiamo, una specie di sostituto, significa che davvero stiamo prendendo in considerazione l’idea di lasciare la persona con la quale stiamo perché non risponde più ai nostri bisogni
- Si sta insieme, ma si sta separati: avete presente quelle coppie al ristorante in cui o entrambi stanno al cellulare per fatti propri o comunque non ci si scambia una parola e si hanno musi lunghi? Ecco, questo è un ottimo esempio di quando due persone stanno insieme, ma in realtà stanno separati. Se non si è a questi livelli ma ci si accorge che si tende a bocciare o rifiutare qualunque proposta che l’altro fa e che rappresenterebbe un’occasione per poter condividere qualcosa nella coppia, ben presto si arriverà all’esempio del ristorante
- La presenza dell’altro diventa fastidiosa: è giusto che ognuno conservi i propri spazi nella coppia, ma in una relazione sana, dopo aver passato una serata in compagnia di amici, si dovrebbe sentire il desiderio e la voglia di tornare a casa per rivedere ed abbracciare il nostro partner. Quando invece non solo non si ha voglia di tornare a casa ma la sola presenza dell’altro in casa ci dà fastidio in tutto ciò che fa, o che magari anche non fa, c’è da porsi una domanda seria
- Non si ha desiderio di impegnarsi per cambiare le cose: in una relazione esistono sempre dei momenti di down o dei momenti d’incomprensione, la differenza tra un rapporto che è finito ed una relazione che forse ha ancora futuro è come si reagisce a questi problemi. Se si ha voglia di impegnarsi per sistemare le cose, da soli, o meglio ancora con una terapia di coppia, la relazione ha speranze di sopravvivere, se non si sente neanche il desiderio di provare ad aggiustare le cose perché magari è tardi o non si ha più l’interesse per l’altro, l’epilogo può inevitabilmente essere uno solo!
Adesso che hai scoperto tutto ciò, prima di prendere decisioni affrettate, guardati bene dentro, magari confrontati anche con qualcuno di competente e valuta cosa vale la pena fare!
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