“E vissero per sempre felici e contenti“…. Queste erano le parole con cui terminavano le fiabe che ci leggevano i nostri genitori da bambini, augurandoci davvero, in cuor loro, che per noi sarebbe stato sempre così. La vita, invece, più andiamo avanti, più ci insegna che è costellata da separazioni, alcune volute, alcune necessarie, altre purtroppo inevitabili e non desiderate. Chi di noi non è stato lasciato almeno una volta nella vita!? E non parlo di quando vorremmo noi lasciare l’altro ma non abbiamo il coraggio e ci facciamo lasciare… lì probabilmente non c’è trauma, non c’è doccia fredda, c’è forse solo l’incapacità di prendersi una responsabilità e la nostra sofferenza probabilmente è legata solo a questo. Sto parlando invece di quando noi stiamo bene con l’altro ed è proprio quest’altro che, magari di punto in bianco, decide di lasciarci quando noi, invece, continueremo candidamente a stare in quella relazione. Qui sì che son dolori! Possiamo in un primo tempo cercare di rinconquistarlo e vedere di persuaderlo a ritornare sui suoi passi, ma se l’altro non intende ripensarci dobbiamo rassegnarci alla fine della storia. Un avvenimento di questo genere equivale, in buona sostanza, ad un lutto vero e proprio, e come tale deve essere elaborato. Allora che fare? Innanzitutto il mio consiglio è sempre quello di investire molto nella relazione preservando però i nostri spazi in modo tale che se la relazione dovesse terminare rimarrà in piedi l’altra metà del nostro mondo fatta di amici, relazioni significative, hobbies, lavoro ecc.. Cosi facendo la fine della storia sarà sì dolorosa ma avremo sempre una cerchia di persone su cui contare e degli spazi nostri, di cui il nostro partner non faceva parte, nei quali investire il nostro tempo. In ogni caso, che si sia o meno preservata questa area della nostra vita (solo nostra, non di coppia!), dopo l’epilogo di una storia, occorre elaborare il lutto e ricostruirci. Come? Ecco qualche piccolo suggerimento.
- Concedersi dello spazio per pensare volontariamente all’accaduto: gli amici cercheranno di farvi distrarre. Questo va bene, ma non risolve! Questo vi allieta e vi allegerisce alcuni momenti ma poi i pensieri brutti ed il senso di solitudine riemergeranno. Pertanto è bene alternate momenti di distrazione in compagnia a momenti in cui da soli ripenserete all’accaduto ed affronterete la perdita. Non vi riempite la vita di impegni per non pensare, perché si sa, più cerco di non pensare ad una cosa, più questa mi viene in mente!
- Prendersi cura di sé: c’è qualcosa che vi piace fare? Qualcosa che vi piacerebbe comprarvi? Un’esperienza che avreste voluto sempre fare, ma poi, fagocitati dagli impegni quotidiani, avete dimenticato di fare? Questo è il momento giusto per concedervi ciò che desiderate e per coccolarvi un po’. Non a caso le donne spesso vanno dal parrucchiere per un nuovo taglio di capelli, questo per loro rappresenta un taglio col passato ed una rinascita. Perciò realizzate il primo desiderio che vi viene in mente, premiatevi!
- Riflettete su cosa avete imparato da questa relazione: non vuol dire assumetevi tutta la responsabilità dell’accaduto, frustatevi per gli errori che avete commesso, ma significa riflettere su cosa vi ha insegnato questa storia. Avete forse imparato che dovete migliorare la vostra comunicazione, che dovete scegliere un partner diverso da quello che avevate scelto, che dovete organizzarvi il vostro tempo ed i vostri spazi in maniera diversa, che dovete prestare più attenzione ai segnali che l’altro vi aveva inviato… In altri termini, invece di colpevolizzarvi, valutate i feedback che la fine di questa storia vi invia per migliorare voi stessi e per non mettere più in atto dei comportamenti disfunzionali.
- Scardinate le abitudini che avevate con il vostro partner e sostituitele con abitudini nuove: quando finisce una storia è vero sì che l’altro ci manca, che ci sentiamo male, rifiutati e sofferenti, ma la cosa che maggiormente ci manca sono le abitudini che avevamo con il nostro partner. Come si dice, tuti sono utili ma nessuno è indispensabile! Prima che la storia cominciasse, comunque vivevamo, forse peggio ma vivevamo! La nostra felicità non dipende dall’atro, ma da noi stessi e solo noi ne siamo i veri padroni! Per scardinare un’abitudine abbiamo bisogno di un mese, ma dobbiamo sostituirla con altro, con un’altra. Se eravamo abituati a ricevere il buongiorno o la buonanotte dal nostro partner, questo ovviamente ci manca, rimpiazziate questo messaggio con altro che vi fa star bene, anche se, soprattutto all’inizio, non bene tanto quanto.
- Fate uscire le vostre emozioni, ma non ‘rivivetevi il film’ con gli amici: è necessario che le emozioni vengano fuori, ma non parlandone in continuazione con chiunque! Più raccontate l’accaduto più ti riviviete il film a colori della storia finita e più soffrite! Invece di parlare con gli amici (questo lo dico più alle donne che hanno maggiormente questa abitudine) prendete un quaderno e scrivete tutto ciò che provate, come fosse un diario. Parlare all’inizio vi fa stare bene, ma andando avanti vi confonde perché il feedback dell’altro non fa che aprire nuovi scenari e nuove cose (‘paranoie’) sulle quali rimuginare, il foglio di carta invece vi fa sfogare ma non vi risponde e quindi non vi confonde!
Allora, forza e coraggio e… in bocca al lupo!
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