Quante volte veniamo assaliti da una voglia irrefrenabile di dolce, o di salato; non abbiamo fame, ma dobbiamo masticare qualcosa… passiamo davanti alla vetrina di una pasticceria ed alla fine entriamo e consumiamo, stiamo sul divano a vedere la TV e ci ricordiamo della vaschetta di gelato che abbiamo in freezer, o della pizza che le sta accanto… a quel punto diventa irrinunciabile alzarsi per aprire quel freezer e mettere fine a quella smania di piacere!
Un recente studio condotto nell’ Imperial College di Londra dal prof. Tony Goldstone metterà finalmente a tacere i nostri sensi di colpa ed incastrerà per sempre la nostra golosità in una zona che potremmo chiamare “deterministica”. Eh già, perché, secondo questo studio, chi è goloso non ha colpe: la sua smania dipende da una alterazione presente nel DNA dei geni Fto e DRD2, non da un capriccio caratteriale! L’infingardo gene Fto era già noto in quanto è coinvolto nell’insorgenza dell’obesità, il DRD2, invece, è deputato al controllo della dopamina, ovvero proprio il neurotrasmettitore collegato al senso del piacere e dell’appagamento.
Per arrivare a queste conclusione il prof. Goldstone e la sua équipe hanno stato sottoposto a test un campione di svariati soggetti che variava dai normopeso fino agli obesi. Mentre i ricercatori facevano passare una carrellata di cibi gustosi di fronte agli occhi dei volontari una macchina controllava le alterazioni neuronali che le immagini suscitavano nella mente dei soggetti. Ebbene ci si è accorti che chi smaniava maggiormente per i cibi proposti aveva un’alterazione neuronale maggiore: la sola vista degli alimenti, infatti accendeva i loro centri del piacere!
Questa scoperta, oltre a metterci in pace con la nostra coscienza, potrebbe risultare utile anche per mettere a punto approcci personalizzati per dimagrire…. ma attenzione, se si sgarra alla dieta, niente sensi di colpa, prendiamocela con il nostro DNA!!
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