Antonio si sente sempre osservato e giudicato. In qualunque contesto si trovi percepisce l’altro come nemico, come un potenziale aggressore. É impiegato al comune dove non intrattiene rapporti con i colleghi che, a sua detta, lo guardano male, lo trattano male e lo giudicano. E’ sospettoso verso di loro e li guarda sempre in cagnesco. E’ arrabbiato con loro. Racconta che quando organizzano i tornei di calcetto non lo chiamano mai per partecipare e che lui passa la sua giornata lavorativa alla sua scrivania senza essere mai invitato alle pause caffè. Addirittura gli utenti allo sportello lo disprezzano, almeno così racconta.
La sua vita sociale è un deserto perché non si trova con nessuno, perché é convinto che tutti c’è l hanno con lui. Con questo pensiero fisso continua ad allontanarsi da tutti e a ritirarsi in se stesso. Lui è ok, sono gli altri che nonlo capiscono e che lo rifiutano costantemente.
Antonio ha una visione paranoica della realtà che lo induce a pensare che gli altri ce l’abbiano con lui e che nessuno lo apprezzi.
La terapia strategica breve ha perfezionato un particolare protocollo per far si che il paziente cambi modo di pensare sperimentando personalmente, nel rapporto con gli altri, tale cambiamento.
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