Federico dopo anni di lavoro é stato licenziato a causa del brutto periodo in cui naviga l’azienda per la quale ha sacrificato dieci anni della su vita. Immediatamente dopo il suo licenziamento si é attivato per trovare un altro lavoro nello stesso settore. Ma niente da fare. Per il mercato del lavoro odierno é troppo qualificato e troppo anziano. Dopo qualche mese di ricerca si é convinto che non troverà mai più un lavoro e che finirà sotto un ponte a mangiare alla mensa della Caritas. Non esce più di casa, non si lava più, dorme sempre e non vede più nessuno.
Ha delegato ai fratelli tutta la gestione della sua vita per cui sono loro che gli fanno la spesa, sono loro che si occupano dei genitori anziani, sono loro che si informano per cercare di trovargli un lavoro, sono loro che lo portano dal medico. Nella mente di Federico si installa l’idea che non c’è via d’uscita, la vita non vale la pena di essere vissuta, solo la morte può salvarlo dal suo destino, già segnato, di barbone .
Federico soffre di una depressione di tipo reattivo scatenata da un mancato adattamento ad una situazione nuova di vita.
La terapia strategica breve con un lavoro molto delicato e mirato riesce a far uscire il soggetto da questo stato di malessere e a far emergere le risorse del paziente per ricostruirgli pian piano la vita.
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