Monica segue il mito della magrezza esaltato da questi ultimi anni ovunque, dalla moda, dalla televisione, dalla mentalità odierna vigente. Per fare ciò e mantenere il suo peso stabile ha adottato un comportamento che é ideale per lo scopo che vuole ottenere. Mangia normalmente ciò che vuole e poi, per non assimilare le calorie ingerite e non ingrassare, subito dopo aver mangiato corre in bagno a vomitare. Le prime volte ha trovato difficoltà nell’esplicare questa pratica, ora é diventata un abitudine, o meglio un rituale, che non solo fa senza sforzo, ma che non può trattenersi dal fare.
Subito dopo aver consumato il pasto si scarica in bagno. Lo fa di nascosto perchè sa che questa pratica non le fa bene, che ben presto le si rovinerà lo stomaco, il palato, i denti a forza di vomitare. Ma se prima la sua era una scelta volontaria, ora vomitare è diventato una schiavitù, una cosa di cui non può proprio fare a meno e su cui non ha più il controllo.
Monica é quella che, in terapia strategica beve, identifichiamo come una vomiter. Questa é una categoria diversa dalla bulimia e dalla anoressia, diciamo che si trova nel mezzo delle due. La nosografia classica, infatti, inserisce un disturbo come questo nella categoria della bulimia. Il Centro di Terapia Strategica di Arezzo, invece, dopo anni di studio e di ricerca- intervento, ha identificato il funzionamento di questo disturbo ed ha concluso sostenendo che debba essere considerato un disturbo a sé e non integrante quello della bulimia perchè “funziona psicologicamente” in maniera diversa.
La terapia strategica breve, con apposite manovre, riesce ad interrompere questo circolo vizioso del mangiare e vomitare ristabilendo un rapporto armonioso con il cibo senza ingrassare.
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